SANITA' TORINESE: A RISCHIO GLI OBBIETTIVI UNAIDS 2023

News pubblicata il 06/03/2023

LA SANITÀ TORINESE RISCHIA DI NON RAGGIUNGERE GLI OBBIETTIVI UNAIDS PER IL 2030
 
UNAIDS allo scopo di porre fine nel 2030 all’epidemia da HIV/AIDS ha posto come obbiettivi da raggiungere quelli sintetizzati nella formula 95, 95, 95, ovvero occorre conseguire il fatto che il 95% delle persone che vivono con HIV conoscano il proprio status, il 95% delle persone che conoscono il proprio stato siano in terapia antiretrovirale e, infine, che il 95% delle persone in terapia antiretrovirale raggiungano la soppressione virale.
Come associazioni impegnate da anni nella lotta all’ HIV/AIDS e in Torino Fast-Track City vogliamo denunciare una serie di problematiche la cui mancata soluzione ci preoccupa, perché rischia di inficiare il conseguimento di tali obbiettivi nella nostra città.
A causa dell’epidemia di Covid l’accesso diretto per l’esecuzione del test HIV presso l’Ospedale Amedeo di Savoia è stato cancellato, ma, nonostante il fatto che lo stato di emergenza sia oramai terminato da mesi, resta tutt’ora non consentito. 
In era pre-Covid l’accesso era previsto non solo dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 14.00, ma anche il sabato mattina dalle 8.00 alle 12.00. Oggi chi vuole sottoporsi al test HIV è costretto invece alla prenotazione, telefonando in una fascia oraria limitata (dal lunedì al venerdì, dalle ore 12.00 alle ore 14.30) e potrà ottenere l’appuntamento soltanto nella prima mattina disponibile. Anche per il risultato, che precedentemente all’epidemia veniva consegnato in giornata o tutt’al più il giorno successivo, la persona dovrà attendere tre giorni.
Una problematica simile si riscontra anche al Centro Multidisciplinare per la Salute Sessuale (CE.MU.S.S.) presso l’Ospedale Oftalmico, dove per sottoporsi al test HIV e allo screening per le altre infezioni sessualmente trasmissibili, si deve prima accedere al triage telefonico confrontandosi con un orario assai ridotto (dalle 8:30 alle 11:30 dal lunedì al venerdì) e sovente le persone ci contattano lamentando il fatto che la linea risulta sempre occupata.
Tali modalità organizzative rappresentano un ostacolo al raggiungimento del primo obbiettivo UNAIDS. Come Associazioni di Torino Fast Track City, in questi anni ci siamo impegnati a organizzare eventi di testing al di fuori del contesto ospedaliero per promuovere e facilitare il più possibile l’accesso al test, ma riteniamo indispensabile che anche la sanità torinese, allo stato attuale, abbatta le suddette barriere.
A partire dallo scorso 14 novembre gli orari della farmacia dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, che distribuisce le indispensabili terapie ai pazienti sieropositivi all’HIV e a quelli cui è stata diagnosticata una epatite in carico all’ospedale, sono stati drasticamente ridotti. Infatti da un’apertura dal lunedì al venerdì si è passati a tre giorni alla settimana di cui uno soltanto al mattino. Abbiamo scritto al Direttore Generale dell’Asl Città di Torino per richiedere il ripristino degli orari, che ci ha sollecitamente risposto, ma a tutt’oggi la situazione rimane invariata. A seguito di questo stato di cose, diverse persone, non informate del cambio di orario, hanno trovato la farmacia chiusa e sono state costrette a prendere ulteriori permessi dal lavoro per potere ritirare i farmaci prescritti dall’infettivologo. Molti altri invece lamentano di essere costretti a lunghi tempi di attesa e per di più, a causa della ristrettezza dei locali, in coda al freddo. Ciò che tuttavia più ci allarma di questa situazione, è la possibilità che porti a ricadute negative anche sull’indispensabile aderenza alla terapia e quindi al venir meno di quei successi finora conseguiti nel raggiungimento del terzo obbiettivo UNAIDS da un centro di eccellenza qual è l’ospedale Amedeo di Savoia e che ciò comporti un aggravio dei costi per l’Azienda sanitaria.
Anche dalla Citta di Torino ci aspetteremmo un più sollecito impegno. Nel progetto condiviso di dar vita, come in altre Fast-Track Cities italiane ad un Check-Point, un luogo ove fare prevenzione ed effettuare il test HIV, gestito dalle Associazioni a titolo di volontariato, la co-programmazione con il Comune a tutt’oggi non è approdata a un bando per l’assegnazione di una struttura ove svolgere tali attività, con una ricaduta negativa in termini di accessibilità al test.
 
Associazioni Torino Fast-Track City
Anlaids Torino
ARCOBALENO Aids ODV
Associazione Giobbe
Casa Arcobaleno
Croce Rossa Italiana Comitato Torino
Gruppo Abele
Lila Piemonte ODV
 
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